DOLORE LOMBARE:  proviamo a muoverci… Strategie per contenere il dolore (Dott.ssa Amelia Lopresto)

DOLORE LOMBARE: proviamo a muoverci… Strategie per contenere il dolore (Dott.ssa Amelia Lopresto)

Dott.ssa Amelia Lopresto
(Fisioterapista)

Ci sono varie metodiche per affrontare i dolori vertebrali, oggi parliamo della Back School (scuola della schiena).

Tensioni, irrigidimenti, contratture, determinano disequilibri strutturali e posturali che nel tempo si possono ripercuotere sulla salute fisica ed emotiva. Il dolore è un avvertimento.

Il nostro corpo ci parla e utilizza il suo “linguaggio” per comunicarci che siamo nella medesima posizione da troppo tempo e quindi sentiamo il bisogno di “riposizionarci

La nostra mente ci porta a tenere in considerazione sempre e solo il dolore come SINTOMO e non certamente come causa, conseguentemente ognuno di noi cerca di tamponare la situazione di disagio con la terapia farmacologica.

Se non indaghiamo sul nostro stato di malessere e non approfondiamo andando alla radice del problema andremo incontro ad insuccessi e delusioni.

Il mal di schiena è talmente diffuso da essere definito il “male del secolo”.

Questa patologia è frequentissima soprattutto nei giovani. Ci dobbiamo confrontare con una “malattia” multiforme e multifattoriale in cui si combinano aspetti infiammatori, biomeccanici, posturali, psico-sociali con la conseguente perdita momentanea di autonomia e disturbi di mobilità.

Recenti ricerche hanno evidenziato che, nella maggior parte dei casi, il dolore non è causato da una patologia del rachide (scoliosi, dorso curvo, etc) ma da una insufficiente conoscenza della colonna vertebrale, oltre che da una forma fisica non ottimale, dal sovrappeso nonchè dall’abuso di alcool e nicotina.

E’ proprio su questi fattori di rischio che è possibile agire con un’adeguata azione educativa e preventiva. “Back School” letteralmente significa scuola della schiena. Il suo obiettivo principale è l’uso corretto del rachide nella posizione e nei movimenti quotidiani.

E’ importante correggere l’assetto della colonna:

  • Scegliendo sempre le posizioni e i movimenti che provocano una minore pressione sui dischi;
  • Mantenendo le curve fisiologiche;
  • Cambiando spesso posizione;

Su questi fattori di rischio è possibile agire con un’adeguata azione educativa e preventiva al fine di perseguire come obiettivo:

  1. la riduzione del dolore;
  2. evitare le ricadute;
  3. la Conoscenza del proprio corpo
  4. la gestione dell’ansia

Il programma della back School prevede:

  • Informazione;
  • Programmi propriocettivi antalgici rieducativi;
  • uso corretto del rachide;
  • tecniche di rilassamento;
  • Correzione di stile di vita e correzione alimentare;
  • Consuetudine all’attività motoria;

Conoscere la colonna vertebrale e il suo buon funzionamento è importante per il nostro benessere. La colonna è formata dalla sovrapposizione di vertebre fra le quali è interposto un disco intervertebrale che ha la funzione di un vero e proprio ammortizzatore assorbendone gli urti e le pressioni.

Per meglio comprendere questo concetto, proviamo ad immaginare la nostra colonna come un filo di perle ciascuna delle quali costituisce le vertebre; i nodi tra una perla e l’altra rappresentano il disco intervertebrale.

La colonna vista posteriormente è dritta, se invece la guardiamo di profilo possiamo facilmente notare le quattro curve: sacrale, lombare, dorsale, cervicale.

La presenza delle curve aumenta la resistenza della colonna, conferendole una maggiore capacità di ammortizzare le pressioni e le sollecitazioni a cui viene sottoposta.

La posizione in cui la colonna conserva le sue posizioni fisiologiche viene definita “posizione neutra” perchè costituisce la posizione intermedia, di equilibrio tra flessione ed estensione “posizione antalgica”.

L’ attenuazione del dolore e la consapevolezza del movimento antalgico corretto fa si che il paziente diventi un attore attivo e non più passivo.

La presa di coscienza del proprio sé è il primo passo a contenere il dolore e gestirlo al meglio. Tutto inizia da piccole scelte quotidiane: iniziando dall’utilizzo di un materasso adeguato, migliorando la mobilità quotidiana, trasportando pesi adeguati, allacciandosi le scarpe senza sforzi, etc

Per avere effetti positivi è importante insistere con il movimento, prima con esercizi appropriati, poi con attività gratificanti ad esempio le passeggiate, il ballo, etc.

Concludo dicendo:

  • Se ascolto dimentico
  • Se vedo ricordo
  • Se faccio imparo

Il nostro compito è quello di alleviare le vostre sofferenze…educandovi ad autogestire il dolore